Robert Cheaib: l’educazione passa per il gioco
Scritto da Redazione il 12 Aprile 2020
Robert Cheaib: l’educazione ai nostri figli passa anche attraverso il gioco
La serietà dell’educazione passa per il gioco. Sembra un paradosso ma è così e anche in questo caso è la sapienza di Don Bosco che ci parla.
Si parla ancora di educazione feriale, che abbiamo già affrontato in un’altra puntata analizzando il concetto di ferialità di amore.
In questa puntata, invece, parleremo della ferialità di gioco, della giocosità, della simpatia.
Mi rendo conto che per noi genitori non è facile fare tutto quello che dobbiamo fare e poi tornare a casa e avere anche l’energia per giocare con i nostri figli. Non sto dicendo che si deve giocare con loro tutti i giorni e mi rendo conto che, mentre noi ci trasciniamo, i nostri figli hanno le cosiddette Duracel. È però importante saper ritagliare dei tempi in cui divertirsi e giocare insieme, in quel tempo di gratuità e di grazia che è il gioco.
Robert Cheaib: il sogno di Don Bosco

Oratorio
A tal riguardo mi viene in mente un sogno lunghissimo di Don Giovanni Bosco che descrive il suo incontro con un certo Valfré, uno dei suoi ragazzi dell’oratorio. Nel sogno Valfrè appare a Don Bosco e salutandolo gli fa notare quanto sia diventato triste l’oratorio. Don Bosco annuisce e così i due iniziano una lunga conversazione (il sogno è lunghissimo, occupa diverse pagine che ho riportato integralmente nel libro). Ad un certo punto Don Bosco chiede a Valfré cos’è che veramente manca all’oratorio perché lui di fatto vede che i suoi salesiani amano tantissimo i ragazzi, si dedicano a loro, fanno tutto per loro. Valfré risponde dicendogli che manca il giocare con loro e lo invita a ricordare i giorni in cui lui stesso era presente con i ragazzi, soprattutto nei momenti di ricreazione. Era proprio in quei momenti che trasmetteva loro le cose migliori, le più educative. In qualche modo il messaggio che trapela da tutto questo discorso è che non basta amare i figli, lavorare e preparare loro un futuro ma bisogna essere presenti nel loro quotidiano, educarli anche giocando perché solo se sappiamo fare con loro cose non troppo serie, loro accoglieranno ciò che di serio trasmettiamo.
Robert Cheaib: Il gioco è una cosa seria
Questo è il messaggio che vorrei lasciare, cari amici e care amiche, per i vostri figli e anche per i vostri educandi.
Questa presenza giocosa scioglie i cuori ed i blocchi che ci sono, a livello comunicativo, tra le generazioni.
In qualche modo Don Bosco sottolinea che quando “i giovani sono amati nelle cose che piacciono a loro, ameranno e saranno partecipi di conseguenza anche nelle cose che piacciono a noi”.
(Trascrizione del testo a cura di Antoine Ruiz)