Da qui l’invito del Santo Padre a vivere la Quaresima come tempo in cui rinnovarsi “nell’incontro con Cristo vivo nella sua Parola, nei sacramenti e nel prossimo”.
Quaresima, il messaggio di Papa Francesco: ‘Ogni persona è un dono’
Scritto da Valeria De Simone il 8 Febbraio 2017
Quaresima, il messaggio del Papa
Ogni persona è un dono. Per questo è necessario aprire la porta del nostro cuore all’altro, sia esso il nostro vicino o il povero sconosciuto. È l’appello di Papa Francesco nel messaggio per la Quaresima sul tema “La Parola è un dono”. Punto di partenza è la parabola dell’uomo ricco e del povero Lazzaro.
L’esempio di Lazzaro
“Anche il povero alla porta del ricco non è un fastidioso ingombro, ma un appello a convertirsi e a cambiare vita”. Lazzaro ci insegna, scrive Francesco “che l’altro è un dono” perché “la giusta relazione con le persone consiste nel riconoscerne con gratitudine il valore”. In questo senso la Quaresima si caratterizza proprio come periodo adatto ad aprire la porta al bisognoso e a riconoscere in quest’ultimo volto di Cristo. “Ogni vita che ci viene incontro è un dono e merita accoglienza, rispetto, amore”.
La Parola di Dio ci apre gli occhi
È la Parola di Dio, precisa il Santo Padre, che ci aiuta ad aprire gli occhi per accogliere la vita e amarla. E lo vediamo proprio nella parabola dell’uomo ricco e del povero. Quest’ultimo è descritto in maniera più dettagliata. “Si trova in una condizione disperata e non ha la forza di risollevarsi, giace alla porta del ricco e mangia le briciole che cadono dalla sua tavola, ha piaghe in tutto il corpo e i cani vengono a leccarle. Il quadro dunque è cupo, e l’uomo degradato e umiliato”, aggiunge Francesco. La scena “risulta ancora più drammatica se si considera che il povero si chiama Lazzaro: un nome carico di promesse, che alla lettera significa ‘Dio aiuta’. Il povero, infatti, invisibile agli occhi del ricco, non lo è agli occhi di Dio.
La corruzione del peccato
Il ricco invece non ha un nome. In lui, scrive ancora il Papa nel messaggio per la Quaresima, si intravede la corruzione del peccato. A dominarlo l’amore per il denaro, la vanità e la superbia.
“L’uomo ricco si veste come se fosse un re, simula il portamento di un dio, dimenticando di essere semplicemente un mortale. Per l’uomo corrotto dall’ amore per le ricchezze non esiste altro che il proprio io, e per questo le persone che lo circondano non entrano nel suo sguardo”. Tutto questo perché l’uomo ricco ha chiuso il suo cuore a Dio e di conseguenza anche agli altri.