Palme, Papa: “Lasciamoci stupire da Gesù per tornare a vivere”
Scritto da Valeria De Simone il 29 Marzo 2021
Palme: la Messa a San Pietro
«Chiediamo la grazia dello stupore» che «rimane aperto all’altro, alle sue novità». Quell’«atteggiamento interiore» che, spazzando via il «grigiore», nulla ha a che fare con l’ammirazione, che ricerca i propri gusti e le proprie attese, né con l’abitudine, né con l’insoddisfazione e i rimpianti.
È l’augurio fatto ieri da Papa Francesco, durante la Messa della Domenica delle Palme, per questa Settimana Santa che vivremo nuovamente in un contesto di restrizioni a causa della pandemia. Lasciarsi stupire da Gesù come il centurione (“Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!”, Mc 15,39) «per tornare a vivere, perché la grandezza della vita non sta nell’avere e nell’affermarsi, ma nello scoprirsi amati».
Palme: Francesco, “Ammirare Gesù non basta”
«Ammirare Gesù – ha spiegato il Santo Padre – non basta. Occorre seguirlo sulla sua via, lasciarsi mettere in discussione da Lui: passare dall’ammirazione allo stupore. E che cosa maggiormente stupisce del Signore e della sua Pasqua? Il fatto che Lui giunge alla gloria per la via dell’umiliazione. Egli trionfa accogliendo il dolore e la morte, che noi, succubi dell’ammirazione e del successo, eviteremmo. Gesù invece – ci ha detto san Paolo – svuotò se stesso, […] umiliò se stesso (Fil 2,7.8). Questo stupisce: vedere l’Onnipotente ridotto a niente.
Gesù sale sulla croce per scendere nella nostra sofferenza. Prova i nostri stati d’animo peggiori: il fallimento, il rifiuto di tutti, il tradimento di chi gli vuole bene e persino l’abbandono di Dio. Sperimenta nella sua carne le nostre contraddizioni più laceranti, e così le redime, le trasforma.
Il suo amore si avvicina alle nostre fragilità, arriva lì dove noi ci vergogniamo di più. E ora sappiamo di non essere soli: Dio è con noi in ogni ferita, in ogni paura: nessun male, nessun peccato ha l’ultima parola. Dio vince, ma la palma della vittoria passa per il legno della croce. Perciò le palme e la croce stanno insieme».
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