Obolo di San Pietro: l’invito di De Donatis alla colletta del 4 ottobre
Scritto da Valeria De Simone il 30 Settembre 2020
Obolo di San Pietro: la lettera del cardinale vicario
Essere solidali con gli «scaratati». Contribuire «alle necessità dei fratelli e delle sorelle che in questa pandemia sono diventati ancora più poveri». È l’invito del cardinale vicario, Angelo De Donatis, rivolto, attraverso una lettera, a sacerdoti, diaconi e fedeli laici della Diocesi di Roma per il prossimo 4 ottobre.
È stata infatti fissata per il giorno in cui si fa memoria di San Francesco la colletta dell’Obolo di San Pietro che, tradizionalmente raccolta il 29 giugno, nella solennità dei Santi Pietro e Paolo, era stata rimandata a causa dell’emergenza sanitaria.
Obolo di San Pietro: “Spezzare il proprio pane con gli altri”
Il ricavato della colletta dell’Obolo di San Pietro è destinato alle opere per la Carità del Papa. Con questo dono, fa presente il cardinale vicario, «possiamo allargare lo sguardo e il cuore della Madre Chiesa, sparsa nel mondo, che si fa compagna di strada di famiglie e di popoli in cammino per lo sviluppo umano, spirituale e materiale, a beneficio di tutta la società».
«Sono consapevole delle difficoltà che le nostre comunità parrocchiali stanno vivendo, anche dal punto di vista economico, ma – questo ancora le parole di De Donatis – lasciamoci guidare dalla fiducia nel Signore che ricompensa con il “centuplo” chi dona con gioia.
Nella logica cristiana della prodigalità e della gratuità, offriamo il nostro contributo che la Provvidenza non mancherà di moltiplicare, dando vita al miracolo della condivisione. Le nostre comunità che tante volte hanno dato vita a generose azioni di comunione, vivano sempre il banchetto eucaristico, spezzando il proprio pane con gli altri e diventando pane per gli altri».