Natale e Covid19: la riflessione dell’assistente diocesano di AC
Scritto da Francesca Baldini il 17 Dicembre 2020
Il Natale e il Covid19. Come vivere questo momento dell’anno al meglio? Lo abbiamo chiesto all’assistente ecclesiastico unitario dell’Azione Cattolica della Diocesi di Roma, don Sergio Bonanni.
Un tempo difficile questo che stiamo vivendo, colmo di insicurezza e fragilità, in cui la pandemia mondiale provocata dal Covid19 ha scardinato le nostre certezze.

Don Sergio Bonanni
Ci prepariamo a vivere questo Natale, festa per eccellenza della famiglia e dell’incontro, da distanziati. «Credo che riscoprire il senso del Natale in un tempo come questo, significa anzitutto riscoprire la via dell’umiltà-, ci spiega don Sergio Bonanni, assistente ecclesiastico dell’Azione Cattolica della Diocesi di Roma – La bellezza e la forza salvifica dell’umiltà. La cancellazione delle distanze causate dal nostro egoismo prima e più in profondità dal Covid, la cancellazione di queste distanze è affidata alla nostra capacità di lasciarci coinvolgere nel cammino che il Figlio di Dio inaugura imboccando la via dell’umiltà».
Un tempo di rinnovamento ma anche di fiducia, in cui i cristiani, secondo don Bonanni, sono chiamati: «a rinascere e testimoniare al mondo la fiducia nella vita, anche al tempo del coronavirus». E l’augurio verso tutti al fine di vivere al meglio, questo momento forte dell’anno per i credenti cristiani e per don Bonanni, è quello di «camminare davvero – come i pastori e i Magi – verso Betlem, per rendersi conto che nel piccolo che sta in braccio alla giovane di Nazaret che è sua mamma, ci è data la possibilità di rispondere al bisogno di comunione e di amore che è nel cuore di ognuno di noi».
Ascolta l’intervista integrale a don Sergio Bonanni
Ma quella appena trascorsa è stata una settimana anche dedicata alla memoria, con l’incontro “L’intelligenza della carità”, svoltosi venerdì 11 dicembre presso il centro diocesano di AC, in cui è stato presentato il libro, edito da Rizzoli “L’ospedale dei bambini.1869-2019 Una storia che guarda al futuro”, scritto da Andrea Casavecchia in occasione dei 150 anni dell’Ospedale pediatrico Bambin Gesù. All’evento, svoltosi nell’ambito della collaborazione con la Libreria San Paolo, erano presenti l’autore, il responsabile dell’Archivio storico del Bambin Gesù, Gabriele Bacile, il presidente diocesano di Ac Marco Di Tommasi e la segretaria diocesana di Ac, Chiara Sancin. Il libro, che ripercorre più di un secolo di storia, partendo dalla sua fondazione ad oggi, non è solo una indagine storica ma anche una ricerca socio-culturale per comprendere il ruolo che ricopre quello che è stato il primo ospedale pediatrico italiano ed oggi eccellenza sanitaria internazionale. Fondato nel 1869 dalla Famiglia Salviati per visitare i piccoli infermi e poi donato dalla stessa famiglia al Vaticano, l’Ospedale Bambin Gesù di Roma è diventato nel corso degli anni un vero polo di eccellenza per il nostro paese e un riferimento per la ricerca a livello mondiale. «Uno degli elementi fondamentali dell’ospedale è l’apertura che da piccola esperienza -, ci spiega il prof. Casavecchia -. Partita da una stanzetta di via delle Zoccolette, nel centro della capitale, oggi conta quattro sedi, una rete internazionale e lo scorso anno ha superato i 2milioni di utenze. Tutto questo grazie alla capacità di non chiudere la porta all’innovazione scientifica ma invece saperla interpretare e metterla a servizio della vita».
Prosegui ascoltando cosa ci ha raccontato il prof. Casavecchia nell’intervista realizzata per RaccontAc
Ed infine vi ricordiamo che RaccontAc torna a gennaio, dopo le Feste! Al fine di vivere al meglio questo tempo del Natale, la segreteria dell’Azione Cattolica della Diocesi di Roma propone un libretto di approfondimento da scaricare attraverso il sito internet associativo.
Auguri di un Sereno Natale da parte di tutta la redazione di Radiopiu!