Laudato Sì: nutrizione ed ecologia integrale
Scritto da Francesca Baldini il 14 Giugno 2020
Laudato Sì: quando la nutrizione può costituire un problema per l’ecologia integrale
Nel Primo Libro delle Satire Orazio mette in guardia l’avaro dal non credere che la storia di Tantalo, figura mitologica della Grecia antica non lo riguardi, con la celebre frase “mutato nomina de te, fabula narratur…” (Orazio, Satire, 1,1,69s.).
L’infelicissimo antieroe della mitologia greca rubò secondo la leggenda l’ambrosia dagli dei e venne punito per questo a guardare nel Tartaro l’oggetto delle sue brame e a non raggiungerlo mai. La storia, insegna Orazio, dovrebbe riguardare l’avaro di ogni tempo ed essere di insegnamento per non commettere gli stessi errori e subire la stessa tremenda e infelicissima punizione, quella di non poter mai raggiungere il bene agognato.
Laudato Sì: riscoprire il valore del cibo
Purtroppo la storia della nutrizione in epoca recente è caratterizzata proprio da questa infelice condanna, alla quale ci siamo destinati tutti, nella bramosia di avere a disposizione il cibo a prezzo irrisorio, prodotto senza fatica, in grande quantità e sempre reperibile. Le dinamiche degli insostenibili processi di produzione, distribuzione e messa a disposizione del cibo infatti, che arricchiscono quei soggetti interessati solamente al profitto sul mercato internazionale e sui singoli mercati nazionali, hanno prodotto in realtà danni incalcolabili sulla salute umana e sugli ecosistemi, costringendo di fatto tutti noi tutti a nutrirci in realtà di cibo “non-nutriente”, cioè non in grado più di sopperire a quei nutrienti necessari al corretto funzionamento del nostro organismo e apportando al contrario e sempre più frequentemente additivi chimici che ora si stanno riconoscendo alla base di tante malattie non trasmissibili, quali il cancro e le malattie cardiovascolari, per citare le principali.
La classica gerarchia di valori che dovrebbe vedere in cima alla piramide la Vita umana, con tutte le sue esigenze nutrizionali, in second’ordine i processi adeguati e sostenibili di messa a disposizione degli alimenti, e in terz’ordine una economia che faccia da sostegno a tali processi, è stata di fatto invertita ponendo la base, cioè i processi economici, spesso svolti su scala globale con tutto il loro enorme peso in termini di inquinamento in alto, poi la produzione e distribuzione degli alimenti in secondo piano e infine la vita umana e la salute come elemento quasi accessorio in fondo alla piramide.
Laudato sì: recuperare una visione d’insieme sulla nutrizione
Disse una volta John Kennedy in un suo celebre discorso all’American University di Washington: “Ciò che fondamentalmente ci accomuna e che tutti abitiamo questo piccolo pianeta, respiriamo tutti la stessa aria, abbiamo tutti a cuore il futuro dei nostri figli e siamo tutti mortali”! Ma tutto questo è calato, quasi senza accorgercene, in uno stato di incoscienza e abbiamo perso la visione d’insieme, quella visione che solo un’ecologia integrale può ridare, includendo e portando alla luce tutte la complessa rete di relazioni, non ultima quella del nostro organismo col cibo, con cui Dio ha intessuto e sostenuto la Creazione sin dall’inizio. Sempre Kennedy considerava che il mondo già alla sua epoca era profondamente mutato, perché gli uomini avevano (e aggiungiamo hanno ‘ancora oggi’), nelle loro mani mortali il potere di abolire tutte le forme di povertà o di distruggere tutte le forme di vita allo stesso tempo. I quattro aspetti fondamentali da considerare per recuperare una visione ecologica sulla nutrizione sono dunque: la produzione, la distribuzione del cibo, il consumo e la salute. Partiremo nel prossimo appuntamento dal primo, che è quello che più di tutti può aiutarci a riprendere coscienza dei processi in atto: la salute.