Il Papa invita la Cei alla collegialità e a valorizzare i laici
Scritto da Francesco_i il 18 Maggio 2015
Papa Francesco ha aperto, lunedì 18 maggio, l’Assemblea generale della Cei, condividendo con i Vescovi alcune domande sulla “sensibilità ecclesiale”. L’invito del Papa è stato a “non essere timidi nello sconfessare una diffusa mentalità di corruzione, pubblica e privata”, ad “uscire verso il popolo per difenderlo dalle colonizzazioni ideologiche”, a valorizzare il ruolo dei laici e a crescere nella “collegialità e comunione tra vescovi e sacerdoti”.
Il Papa ha descritto le caratteristiche della “sensibilità ecclesiale“: “Non essere timidi o irrilevanti” nel denunciare la diffusa mentalità di corruzione pubblica e privata che è riuscita a impoverire famiglie, pensionati, lavoratori, comunità cristiane. La sensibilità ecclesiale e pastorale si concretizza anche nel rinforzare il ruolo dei laici, che, se hanno una formazione cristiana autentica, “non dovrebbero avere bisogno del Vescovo-pilota o di un input clericale per assumersi le proprie responsabilità” a livello politico, sociale, economico e legislativo.
Infine, la sensibilità ecclesiale si rivela nella collegialià e nella comunione tra i vescovi e i loro sacerdoti, tra i vescovi stessi, tra le diocesi ricche e quelle in difficoltà. Collegialità che, nota il Papa, talvolta è indebolita. Ed ecco qualche esempio di tale indebolimento: “Manca l’abitudine di verificare la recezione di programmi e l’attuazione dei progetti. Ad esempio, si organizza un convegno che mettendo in evidenza le solite voci, narcotizza le Comunità, omologando scelte, opinioni e persone, invece di lasciarci trasportare verso quegli orizzonti dove lo Spirito Santo ci chiede di andare”.