Don Benoni Ambarus vescovo, De Donatis: “Rimanere, potare, portare frutto”
Scritto da Valeria De Simone il 3 Maggio 2021
Don Benoni Ambarus vescovo: l’ordinazione episcopale a San Giovanni in Laterano
Rimanere, potare, portare frutto, così come annuncia Gesù nel Vangelo di Giovanni. È la via indicata dal cardinale vicario Angelo De Donatis a don Benoni Ambarus, ordinato ieri, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, vescovo di Roma con la delega alla Carità, alla Pastorale dei migranti (in particolare Rom e Sinti) e l’incarico dell’Ufficio missionario diocesano.

È l’esperienza di Giuseppe che sceglie di amare nei fatti e nella verità» fino a portare frutto: «Siamo tralci nella vita che dà vita. Il nostro frutto più abbondante è che per grazia di Dio possiamo essere noi stesso dono per gli altri. Glorifichiamo il Padre non attraverso opere stravaganti ma attraverso la misericordia, il perdono».

Da qui l’invito a perseverare «nella cura paterna e materna verso i piccoli che la storia ti affiderà. Ricorda che la Chiesa di Roma presiede nella carità se ama nei fatti, non a parole.
Continua ad amare la Chiesa e ad accudirla anche se dovesse capitare di sentirti incompreso. Alcune volte la madre anziana fatica a comprendere l’entusiasmo del figlio». Ma non solo. Da parte del cardinale anche l’augurio di coltivare l’ascolto attento e disponibile, e «di fare memoria della misericordia che il Signore usa con te per farne metro di misura con gli altri. Carissimo don Ben, resisti nella Vite, metti a disposizione i tuoi cinque pani d’orzo e due pesci e non temere, perché il Signore è con te».
Don Benoni Ambarus vescovo: “Gettò tutto quello che aveva”
Non a caso è Omnia quae habuit misit (parole pronunciate da Gesù in riferimento alla vedova povera che gettò nel tempio due monete, tutto quello che aveva per vivere), il motto dello stemma episcopale di don Benoni Ambarus.
«Ecco Signore, non posso non innalzare il mio inno di lode e di ringraziamento per il dono di essere stato chiamato a servire i poveri e l’animazione della pastorale della carità, – ha detto il nuovo vescovo salutando i presenti –

Don Benoni Ambarus vescovo di Roma con la delega alla Carità
la Caritas diocesana è per me una pietra miliare e l’ultima nascita.
I poveri incontrati, gli operatori ed i tanti volontari che le servono, sono stati per me maestri che mi hanno aiutato a collocarmi in modo deciso e limpido nella mia identità sacerdotale, a servizio del Regno.
Già, perché grazie a questo ministero posso affermare di avere avuto il dono della consapevolezza, oltre ad uno sguardo ampio sulla città e sulle sue luci ed ombre.
Grazie amici miei perché mi avete preso per mano, perché mi state insegnando a vivere in modo autentico. Quando nella vita hai una voragine di sofferenza e fallimento, è un miracolo lasciare che in queste tenebre ci sia spazio per Dio e per una qualche forma di resilienza. Incontrarvi e condividere un tratto del cammino della è un privilegio ed una benedizione di cui sono grato al Signore».