Diocesi di Roma, De Donatis: “L’amore di amicizia per un nuovo cammino”
Scritto da Valeria De Simone il 26 Settembre 2020
Diocesi di Roma: “Nella stessa barca, spinti dallo Spirito”
«Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna». È l’Inno alla Carità nella prima lettera di San Paolo ai Corinzi a fare da filo conduttore, questa mattina, all’incontro a San Giovanni in Laterano per l’inizio dell’anno pastorale 2020-2021 della Diocesi di Roma. «È straordinario radunarci ancora qui, sentirci Chiesa, prudentemente distanziati ma stretti gli uni agli altri» ha detto il cardinale vicario, Angelo De Donatis, agli operatori pastorali, dopo un momento di adorazione eucaristica.
«Questo ritrovo è la risposta umile e coraggiosa che la Chiesa dà al senso di incertezza. In mezzo alla tempesta siamo riuniti come famiglia nella stessa barca pronti a farci spingere dal vento dello Spirito».
Diocesi di Roma: “Non sarà tanto importante quanto faremo ma come faremo”
In questo tempo, segnato dalla pandemia, dall’angoscia, «abbiamo capito che Dio non vuole solo convertirci ma farci rinascere come Chiesa di Roma» ha sottolineato il cardinale ricordando le linee guida per il nuovo anno pastorale presentate lo scorso 24 giugno.
«Siamo cambiati tanto, siamo cambiati dentro, per quanto vogliamo rimuovere ciò che abbiamo vissuto. Si tratta di abbracciare gli altri ma in modo nuovo. Abbracciare le loro storie.
La crisi scatenata dal covid rappresenta un kairos, un momento propizio per rinascere.
Il cammino diocesano non punta su cose da fare ma su atteggiamenti autentici di vita cristiana, entrare in relazione con tutti in maniera contemplativa.
Non sarà tanto importante quanto faremo ma come faremo». Lo stile da adottare è dunque quello di «un cuore abitato dall‘amore di amicizia». Un amore, come dice San Paolo nella prima lettera ai Corinzi, «fatto di umiltà, disinteresse e beatitudini».
Un amore che non consiste solo nella condivisione dei beni, nel donare se stessi e il proprio tempo, ma anche «nell’amore amicale: rinuncia alla presunzione di sentirsi superiore agli altri». Un amore che «permette di donare senza arroganza, annulla i pregiudizi, le obiezioni».
Il compito della Diocesi di Roma è quindi «quello di contribuire a superare le divisioni. Siamo chiamati a contrapporre all’odio, chiusura, intolleranza, un umile amore».
Il testo integrale dell’intervento del cardinale vicario
Diocesi di Roma: le indicazioni operative
Nel corso dell’incontro monsignor Gianpiero Palmieri ha fornito alcune indicazioni operative per il nuovo anno pastorale. «Il ruolo delle équipe pastorali è fondamentale» ha ricordato il vicegerente della Diocesi di Roma annunciando che il secondo sabato del mese ci sarà un incontro per sacerdoti ed équipe. Si tratterà di un appuntamento online per riflettere, ascoltare, lavorare in gruppo. «Bisogna creare occasioni di incontri “tu a tu” per ascoltare le famiglie, i giovani, i poveri e ammalati».
Cinque i passaggi dell’iter che le equipe dovranno affrontare: mettere insieme chi farà gli ascolti, programmare, realizzare gli incontri, ritrovarsi, raccontare storie, riflettere in maniera contemplativa su cosa ci sta dicendo lo Spirito Santo, trasformare tutto ciò in preghiera.
Per quanto riguarda, in particolare, le famiglie, ha sottolineato poi don Dario Criscuoli, direttore del Centro per la pastorale familiare del Vicariato, obiettivo è quello di raggiungerle «nelle situazioni che stanno vivendo e ripartire da esse così come sono, con i loro errori, scelte, fallimenti e indirizzandole verso la realizzazione del bene che possono compiere».
«Coinvolgiamo gli insegnanti, gli educatori, i maestri dello sport» è questo, poi, il suggerimento di don Alfredo Tedesco, direttore del Servizio per la pastorale giovanile della Diocesi di Roma, per ascoltare il grido dei giovani. Ma non solo. È anche opportuno valutare quali sono le realtà aggregative già esistenti che già «funzionano».
Una «mappatura relazionale» è quanto propone inoltre don Benoni Ambarus, direttore della Caritas di Roma. Incontrare, cioè, una ad una tutte le organizzazioni, realtà, persone che si prendono cura dei poveri e dei malati. Tra gli obiettivi del nuovo anno pastorale, ha messo ancora in evidenza don Ben ricordando l’importanza del Fondo Gesù Divino Lavoratore, quello di vivere la carità in maniera diversa: aiutare le persone ad accedere ai diritti.