Celebrazioni con il popolo. Cei, precisazioni su DPCM 13 ottobre
Scritto da Valeria De Simone il 15 Ottobre 2020
Celebrazioni con il popolo. La Cei precisa
«Il Dpcm del 13 ottobre 2020 sulle misure di contrasto e contenimento dell’emergenza Covid-19 lascia invariato quanto previsto nel Protocollo del 7 maggio circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo».
È quanto affermato dal direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana, Vincenzo Corrado, il quale assicura un’interlocuzione costante della Cei con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero degli Interni e il Comitato tecnico-scientifico, per monitorare il quadro epidemiologico e l’evoluzione della pandemia.
«Rimane altresì integrato – precisa – con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, già trasmesse nel corso dell’estate».
Celebrazioni con il popolo: le indicazioni
Tra queste, ricorda Corrado, l’accura igienizzazione della mani per il ministro della Comunione (non c’è l’obbligo dei guanti), la celebrazione delle Cresime assicurando il rispetto delle indicazioni sanitarie (in questa fase l’unzione può essere fatta usando un batuffolo di cotone o una salvietta per ogni cresimando). La stessa attenzione vale per le unzioni battesimali e per il sacramento dell’Unzione dei malati.
Vengono poi introdotti nuovamente i cori e cantori, i cui componenti dovranno mantenere una distanza interpersonale laterale di almeno 1 metro e almeno 2 metri tra le eventuali file del coro e dagli altri soggetti presenti. Tali distanze possono essere ridotte solo ricorrendo a barriere fisiche, anche mobili.
Per quanto riguarda poi la celebrazione del matrimonio, gli sposi non sono tenuti a indossare la mascherina.
Inoltre, durante lo svolgimento delle funzioni religiose, non c’è l’obbligo del distanziamento interpersonale per i componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi/congiunti, parenti con stabile frequentazione, persone, non legate da vincolo di parentela, di affinità o di coniugio, che condividono abitualmente gli stessi luoghi dove svolgono vita sociale in comune.