Affreschi catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, conclusi i restauri
Scritto da Francesco_i il 25 Febbraio 2016
Tornano a spendere gli antichi affreschi delle catacombe dei Santi Marcellino e Pietro sulla Casilina. A finanziare il progetto di restauro la Fondazione “Heydar Aliyev” presieduta dalla signora Mehriban Aliyeva, moglie del presidente dell’Azerbaigian.
Il “generoso gesto”, così lo ha definito il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura e della Pontificia Commissione d’archeologia sacra, risulta essere ancora più importante dal momento che costituisce il segno tangibile di un dialogo interculturale e interreligioso. Si tratta, infatti, della prima volta nella storia che un Paese a maggioranza musulmana, offre un suo contributo per la cura del patrimonio storico artistico di matrice cristiana. E la convivenza tra le religioni sembra essere tra l’altro alla base delle produzioni artistiche rinvenute nello stesso sito archeologico dove la cultura classica e religione cristiana si intrecciano grazie anche al clima di tolleranza instaurato dai Constantinidi.
Fu papa Damaso (366-384) a diffondere il culto di Pietro e Marcellino. Le catacombe dei due santi furono ben presto visitate da migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo fino a quando le loro spoglie vennero spostate da lì in età carolingia. A portare alla luce il sito fu prima, nel XVII secolo, l’archeologo Antonio Bosio e poi, a fine XIX, Enrico Stevenson che ritrovò proprio la cripta dei due martiri. Da lì, a seguito di scavi, emersero una serie di pitture, come ad esempio il cubicolo della Donna Orante o il medaglione con il Buon Pastore, circondato dagli episodi biblici di Giona, di Daniele fra i leoni e di Noè nell’arca. Molte di queste sono state oggi restaurate grazie a tecniche avanzate che prevedono l’utilizzo del laser.