Caravaggio tradito: tre incontri per riscoprire Michelangelo Merisi
Scritto da Francesca Baldini il 10 Maggio 2019
Il Caravaggio e la riscoperta delle sue opere a Roma. Un ciclo di tre incontri sulla figura del grande pittore Michelangelo Merisi.
Un ciclo di tre incontri concentrati nel mese di maggio, al fine di riscoprire le opere romane di Michelangelo Merisi, conosciuto come il Caravaggio, ma anche per sfatare luoghi comuni della vita del grande artista lombardo.
Un vero e proprio itinerario, seppur breve, al fine di scoprire o svelare, luci ed ombre, menzogne e verità, di uno degli artisti più discussi ed oggi amati della storia dell’arte, perché «nonostante Caravaggio sia un pittore così famoso, ancora alcuni suoi aspetti non conosciuti, particolari che non vengono messi in luce, per questo credo che per le persone sarà una scoperta».
Un artista straordinario che non era certo dissimile dai colleghi dell’epoca, come ci racconta mons. Andrea Lonardo, direttore del Servizio per la cultura e l’università della Diocesi di Roma, che ha promosso l’iniziativa.
Ascolta l’intervista integrale a mons. Lonardo andata in onda venerdì 10 maggio per la rubrica Tutte le Strade.
Caravaggio pittore
«Questi incontri saranno una occasione anche per leggere gli atti dei processi -, spiega il prelato ai nostri microfoni -. Basti pensare che i sonetti diffamatori vengono fatti anche da Gentileschi e da Orsi, quindi è un mondo intero che chiede che si cambi idea su quel periodo e non che si astragga Caravaggio come se fosse l’unico in una Roma ordinata o conformista».

Monsignor Andrea Lonardo
Uno sguardo che parte dai luoghi dove sono conservate le opere di Caravaggio, come la chiesa di San Luigi dei Francesi, nel cuore della capitale, che raffigura il famoso quadro “La chiamata di San Matteo”, «un quadro ovviamente eucaristico, dove c’è il martirio -, prosegue mons. Lonardo – dove ci sono i fanti ed è bellissimo vedere la lama di luce della vocazione, che dice come la presenza di Dio, va a chiamare un uomo ricco. Questa caratteristica Caravaggio la riprende dal Cavalier d’Arpino e da un affresco che è distante due metri, ma che nasconde questo tratto che denota una continuità ideale tra due artisti apparentemente distanti».
Caravaggio e Roma
Gli incontri, che partono da quegli spazi che accolgono le opere del Merisi, infatti si svolgeranno nelle chiese, dove sono (o non sono) custoditi questi tesori artistici: «Caravaggio era talmente amato che viene chiamato a realizzare delle tele per le opere pubbliche e difficilmente lo troviamo nelle stanze private di nobili o cardinali». Il secondo incontro si svolgerà a Santa Maria della Scala (quartiere Trastevere), dove non c’è più la tela ed è l’unico vero rifiuto di Caravaggio, perché “La morte della Madonna” si trova al Louvre. Per finire a Santa Maria del Popolo (zona Flaminio) con lo studio dalla prima alla seconda versione de “La crocifissione di Pietro”, «dove si comprenderà bene che non è assolutamente un rifiuto della prima versione e ci sarà la rivelazione della cosa più importante -, conclude mons. Lonardo – ovvero lo sguardo di Pietro, che Caravaggio prende da Michelangelo Buonarroti e dove viene dipinto nel morire, guardando l’eucarestia».
“Si direbbe che i biografi non sappiano raccontare la vicenda del Caravaggio che attraverso il rifiuto delle sue opere da parte di questa o quella confraternita” (Renato Guttuso)
I tre appuntamenti:
- Sabato 11 maggio ore 19,30 presso la Chiesa di San Luigi dei Francesi mons. Andrea Lonardo dialogherà con Francesca Cappelletti, docente all’Università di Ferrara.
- Venerdì 17 maggio alle ore 20,15 a Santa Maria della Scala, mons. Andrea Lonardo si confronterà con la storica dell’arte Maria Beatrice De Ruggeri.
- Venerdì 24 maggio alle ore 20,15 a Santa Maria del Popolo, monsignor Lonardo converserà con la storica dell’arte Sara Magister.
Modererà gli incontri Francesco D’Alfonso, l’ingresso è libero e gratuito.
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